Sirine Charaabi, la sua vita in un romanzo: Il ring.

Sirine Charaabi, la sua vita in un romanzo: Il ring.

Ci sono romanzi che raccontano una storia, questo no. Questo libro racconta di una vita, una vita che parte in salita ma che riesce a conquistarsi la vetta una ripresa dopo l’altra. Sirine Charaabi, l’atleta che vedremo alle prossime Olimpiadi di Parigi boxare per l’Italia, ispira questo racconto fatto di partenze da luoghi lontani, di integrazione, di cadute, di riscatto, di amici, di famiglia, di una terra difficile e a volte spietata, di un ring e di un Maestro che ti dà una possibilità, che decide di credere in te e combattere la tua stessa battaglia per portarti lassù, dove esiste il tuo posto nel mondo e dove sentirti finalmente padrona della tua vita.

 

Sarena, il nome dell’indimenticabile protagonista de Il Ring, ci racconterà quanto sia complicato crescere in una terra che spesso sacrifica i propri figli. Siamo in provincia di Caserta e qui arriva una piccolissima bambina tunisina, con la sua famiglia. Quel posto è “casa” ma non si può dire, perché nessuno di loro ha la cittadinanza. Poi, Sarena per caso entra in una palestra e inizia a tirare a un sacco: forse con tutti quei colpi vuole solo lasciare andare una rabbia che ha radici profonde. Fatto sta che il Maestro la vede, la vede davvero, e decide di credere in lei.

 

Questa è la sfida di Sarena: diventare brava, così brava da vincere una medaglia e la cittadinanza. Ma per le cose grandi il sacrificio è enorme e Sarena si allena, cade, vince, perde, si allontana, piange, torna, vince. Disegna la sua storia.
La boxe per lei diventa un rifugio, la palestra un luogo in cui “essere”, l’amicizia una costante che sempre fa da sfondo al suo percorso di crescita, l’amore è un grattacapo ma quelli sono discorsi da leggere nel libro e non da raccontare qui.

 

Il Ring è il libro che fa conoscere una parte della storia di una grande campionessa, e insegna che oltre le medaglie c’è una strada spesso in salita da percorrere, senza perdere mai la speranza di vedere la vetta e che ognuno di noi avrebbe bisogno di un Maestro che ti rimette in riga ma che ha negli occhi il coraggio del futuro, del tuo futuro.

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